Il valore delle idee
Almeno una volta nella vita abbiamo sentito (o detto – per scherzo ci si augura) la poco delicata frase demotivazionale: “Non sei pagato per pensare”. Ci sono alcuni lavori dove il pensiero, non è assente ovvio, semplicemente passa in secondo piano rispetto all’azione. Il lavoro del graphic designer non è uno di questi. Non è sapere o no usare un computer.
Senza il pensiero, è impossibile mettere su carta (o video che dir si voglia) qualcosa di sensato.
Non si crea un logo senza aver ragionato sul messaggio che si vuole comunicare; non si implementa un sito web senza aver disegnato un flow chart che accompagni l’utente, pagina dopo pagina (o clic dopo clic) verso quello che sta cercando; non si progetta una strategia digitale pubblicando post a tutto gas sui social.
Alla base, c’è un lavoro fatto di documentazione e analisi, seguito a quel punto (solo a quel punto) da una carrellata di idee, alcune delle quali verranno scartate in prima battuta, altre faranno sorridere, altre inorridire, e poi scremando, idea dopo idea si arriverà a quella giusta. Ma solo dopo l’intero processo.
E no, non ci si improvvisa pensatori. Il pensiero necessario a questo tipo di lavoro, tanto come nella professione del medico o dell’avvocato, è fatto oltre che di studio, soprattutto di esperienza. E l’esperienza ha un valore.
Come le idee.